Valle San Giorgio, frazione di Baone, è diviso a sua volta in due sotto frazioni: la Valle di sopra e la Valle di sotto. Quest’ultima è detta anche Valle di Donna Daria, contessa della famiglia dei da Baone, famosa perché diede sepoltura - sfidando il vicario imperiale Ezzelino - a Guglielmino da Camposampiero suo parente, da questi fatto decapitare. In una calda giornata estiva Donna Daria udendo uno scalpiccio di cavalli si nascose nel bosco. Poco dopo vide passare Ezzelino da Romano, vicario dell’imperatore Federico II nella Marca Trevigiana, diretto a Padova col suo esercito e, in uno dei carri che trasportavano i prigionieri, scorse il suo amato nipote Guglielmo. Nessun castello di parte ‘guelfa’ si salvava da Ezzelino e nemmeno l’infanzia trovava grazia davanti al suo senso del potere. Quella notte Donna Daria scese sul fondo della valle, dove giaceva il giovane Guglielmo con il biondo capo staccato dal busto. Sfidando la morte – nessuno poteva toccare le vittime di Ezzelino- attraversò macchie e roveti. La valle era immersa nelle tenebre, in nessun modo avrebbe potuto individuare il nipote. Allora invocò la Madonna e dal fondo buio apparve uno sciame di lucciole che avvicinandosi formò una zona luminosa e guidò Donna Daria fino al suo caro. Caricato Guglielmo su un letto di frasche intrecciate e guidata dalla lucciole giunse fino alla casa della nutrice, dove le due donne lo trasferirono su un carro trainato da buoi e seguendo le vie più nascoste lo condussero a Padova alla Chiesa del Santo, che allora era ancora una piccola chiesa. I frati compresero e il corpo fu sepolto lì. Quando Daria morì fu sepolta nel cimitero di Valle San Giorgio. Si dice che da allora ogni anno in una notte di giugno le lucciole rifacciano la strada percorsa da Donna Daria per raggiungere il corpo del nipote.
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